Ho capito una cosa importante! Metti play e se ti va seguimi tra queste righe…
Due settimane fa, io ed Emiliano ci siamo incontrati per mettere a punto gli ultimi dettagli della nostra collaborazione per il progetto sevengifts.org, e abbiamo avuto il piacere di farci aiutare da Francesco, un suo collega nella associazione in cui lavora, che fa il webmaster per passione. Tornando verso casa, scherzando è uscita fuori la frase ” con questo progetto speriamo di salvare tante anime”. Francesco meravigliato mi ha chiesto: “Volete davvero salvare anime con questo sito?”. Io ho spiegato meglio cosa intendevamo. Con questo progetto vorremmo solo dare l’occasione a quante più persone di salvare e rendere felici le proprie vite come è successo a noi tramite l’incontro con Gesù perchè la nostra vita è davvero cambiata, continua a trasformarsi giorno dopo giorno e vorremmo farlo semplicemente condividendo quello che Dio fa nella nostra vita. Così, vista la domanda, ho chiesto a Francesco se lui fosse credente come noi, specificando:” Tu credi in Dio?”.
La sua risposta è stata:” Per te chi è Dio?”.
E sapete, devo ringraziarlo, perchè senza saperlo è stato strumento inconsapevole dello Spirito Santo che mi preparava per poter capire ciò che voleva dirmi nei giorni successivi. Lì per lì, devo ammettere, è stato strano e difficile dire in breve chi è Dio per me e così ho iniziato dicendo che per me è la persona (uso questo termine perchè ho un’idea reale di lui e perchè ho questo schema mentale per poterne parlare) che intanto ha cambiato la mia vita e che ha creato me e tutte le cose che vediamo nel mondo, l’ universo intero e che per darci prova della sua esistenza si è incarnato nella persona fisica di Gesù Cristo, il quale è morto, vivendo in tutto e per tutto questa vita fino alla morte, così da mostrarci il suo amore e poter vincere la morte stessa con la resurrezione. A questa resurrezione ognuno di noi è destinato attraverso di Lui. Francesco mi seguiva ed era perplesso, conveniva con me su questo concetto, ciò nonostante, nel dirmi la sua idea di Dio, me ne ha parlato riferendosi a noi stessi: ognuno di noi è Dio, ha dentro di sè tutte le potenzialità per essere Dio. Non c’è stato modo purtroppo di approfondire perchè sul più bello siamo arrivati a casa sua e abbiamo dovuto interrompere il confronto. Non credo che abbiamo la stessa opinione, perchè ho sperimentato sulla mia pelle che dentro di me, dentro di noi, esiste un limite, un amore imperfetto, che però può raggiungere perfezionamento e completarsi quando alziamo gli occhi al cielo e nella sofferenza, nella difficoltà, nella tristezza, nella sfiducia verso il prossimo, verso l’amore, verso i rapporti d’amicizia, nella malattia, chiediamo aiuto. Ho sperimentato che pretendere di fare tutto da noi, comporta un lavorone, uno sforzo che comunque ti porta sempre ad una ricerca continua affannosa, ad un equilibrio che crediamo di aver quasi raggiunto ma che non raggiungiamo mai. Quando invece quell’aiuto lo cerchiamo fuori da noi e verso la direzione giusta, qualcosa inizia a muoversi, a cambiare e soprattutto raggiungiamo una pace che non ha bisogno di sforzi da parte nostra, è gratuita. Questa è la cosa più misteriosa e stupenda dell’amore di Dio che ti ama in quel modo così pieno e totale e quell’amore ti arriva tutto insieme anche quando sai di non meritarlo, di dover migliorare, di dover rivedere te stesso. Questa è proprio la potenza di Dio, è l’aspetto fondamentale che convince, che fa capire che in lui c’è davvero la differenza con il resto del mondo, che in lui c’è un fascino che intrappola. Mi piacerebbe che Francesco sperimentasse la gratuità di Dio che viene a cercarti, che ha sete di te dall’inizio dei tempi, vorrei tanto che lui potesse sentire quella pace che appaga in un modo che è facile intuire, quando la sperimenti, che non ha niente a che vedere con le situazioni del mondo che cercano di tranquillizzarci, no… La pace di Dio è come la sensazione che abbiamo da neonati quando ci prende in braccio al nostra mamma, a quel punto non importa dov’eravamo prima che lei ci prendesse, non importa se prima piangevamo o avevamo fame, ora siamo con lei, eppure ancora non avevamo aperto gli occhi, ancora non sapevamo chi fosse questa “cosa” che tanto ci faceva sentire al sicuro quando sentivamo le sue mani accarezzarci, le sue braccia avvolgerci, la sua voce chiamarci e quello che sentivamo per capire che era lei che ci stava prendendo era il suo odore. L’odore di una mamma, fa sentire al sicuro un neonato così come la presenza di Dio fa provare una vera pace ad ognuno di noi…. Prova ad abbracciare la tua mamma, chiudi gli occhi e gusta un aspetto della pace di Dio.
Nei giorni seguenti a quest’incontro ho ripensato alla domanda di Francesco. E pochi giorni fa sono arrivata ad una scoperta. Tramite gli incontri di preghiera che sto seguendo settimanalmente, con il mio gruppo di preghiera. Ho scoperto la natura dell’amore di Dio che ama tutti noi ma ognuno di noi in modo personale perchè ha creato ognuno in modo diverso e unico e ognuno di noi è proprio la creatura che lui ama di più. Altro aspetto di cui abbiamo parlato è il concetto di peccato e della salvezza. Partendo dai primi capitoli della Genesi, padre Matteo, ci ha spiegato qual è il peccato dei peccati, che è proprio descritto nell’episodio di Adamo ed Eva che mangiano del frutto dell’albero della conoscenza. Ho scoperto che il peccato che sta alla radice di tutti gli altri è la superbia di voler decidere ciò che è bene e ciò che è male, quindi voler essere Dio. Quando decidiamo di peccare, di non fidarci di Dio, di fare di testa nostra, ci accorgiamo di essere nudi, come Adamo ed Eva videro, e provarono a nascondersi, dalla vergogna, come se Dio non potesse comunque vederli. Adamo ed Eva, improvvisamente si accorgono di essere nudi e hanno paura della verità su se stessi. Verità che prima neppure notavano perchè Dio era loro sostegno, loro unico punto di riferimento. Senza Dio non possiamo fare altro che guardare a noi stessi e notare e alienarci per la nostra nudità che si riferisce ai nostri limiti, che tutti conosciamo sotto le spoglie delle fragilità che ognuno sa di avere in aree diverse della propria vita. Eppure, quando Dio vede il peccato che commettono Adamo ed Eva ha una reazione che lascia senza parole.. infatti scatena una tempesta su di loro e li maledice, buttandoli fuori dall’Eden e pentendosi di aver creato tutto quello splendore per loro… Eh no, vi prendo in giro, questa è la reazione che ci aspetteremmo di leggere ma quello che fa Dio è passeggiare nel giardino alla brezza del giorno (Gen 3,8) e la prima cosa che dice è: “Dove sei?”. Vi rendete conto?! Dio ci conosce bene, e sa perfettamente che siamo vulnerabili ai tranelli del maligno ma non per questo smette di amarci o ci punisce. E’ lui che ci ha fatto così… e intendo così belli e incompleti senza di lui, ci h creati e vuole avere il copyright, vuole che ognuno di noi si accorga di essere una sua creazione, altrimenti che senso avrebbe avuto crearci? La prova di essere sue creature sta proprio nella nostra nudità, nella verità su noi stessi, che riusciamo a superare se ci uniamo a lui.
Tutto questo discorso è stato preparatorio al concetto di salvezza che Dio amorevolmente ci propone attraverso suo figlio! Gesù è la porta, la via, il tramite concreto attraverso cui possiamo tornare a non vedere più la nostra nudità. Gesù ci ha lasciato un’immagine forte di lui che è la croce. Questo Gesù che è Re dei Re, figlio di Dio, perchè si è fatto mettere in croce, perchè quelle mani trafitte e quel corpo santo flagellato? Ho scoperto che nella croce Gesù crocifigge, fissa e inchioda il nostro peccato!!! Non ho parole! Gesù ha già inchiodato sulla croce tutti i tuoi peccati e però desidera scendere da quella croce. Noi invece rischiamo di farlo rimanere tutta la vita lì… Gesù elimina il nostro peccato inchiodandolo su quelle travi e poi scrive una storia nuova nella nostra vita perchè risorge dopo la morte e questa resurrezione è già preparata e pronta per te. Cosa aspetti a viverla? Cosa aspetto a viverla? Così mi sono fatta questa domanda e ho visto Gesù con occhi nuovi, continuavo a lasciarlo lì e mi sono resa conto che devo ancora scoprire tanto di lui al punto che sono arrivata a chiedermi se sono sicura di averlo incontrato e tramite una sorella, durante il momento di condivisione, ho capito che io ho incontrato Dio, ma non ancora Gesù in modo personale e forte. Ho incontrato Dio a Medjugorje, ricordo tutto di quei giorni, ho davvero goduto della sua presenza in modo potente e da allora la mia vita è davvero cambiata ma sento che dovrà esserci ancora un altro incontro speciale che ricorderò chiaramente e che sarà mia guida per tutta la vita. Sono sicura che mi attende qualcosa di meraviglioso e che sarà tutto perfetto perchè è lui che mi sta chiamando, è lui che sa tutto di me e che vuole che io mi stringa a lui… vuole proteggermi nel modo in cui ho bisogno di esser protetta, vuole proteggerti e custodirti esattamente nel modo in cui ne hai bisogno. Allora voglio ringraziarlo perchè capisco che a volte sono impaziente, che vorrei realizzare i miei sogni adesso e subito, vorrei costruirmi una famiglia, trovare la persona che lui ha pensato per me ma capisco che quella persona non può arrivare se prima non conosco chi me la donerà, se prima non stringo un’allenza con chi è la via per tutte le mie benedizioni, il mezzo perchè la mia vita sia felice e diventi eterna.
E a proposito di questo poco fa meditavo sullo studio raccomandato per questa settimana, in preparazione al prossimo incontro con il mio gruppo. Ho avuto una conferma del fatto che Gesù desidera incontrarmi, incontrati, leggendo il capitolo 1 del Vangelo di Giovanni. Ho sentito un fremito quando Gesù dice ai primi discepoli:”Venite e vedrete” ma ancora di più quando “Filippo trovò Natanaele e gli disse:«Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret».46Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». 47Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». 48Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». 49Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». 50Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».51Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».”
Ci pensate? E’ proprio quello che accade quando conosciamo Gesù e vogliamo seguirlo. Vedo proprio la scena, lui si rivela a noi con la frase:”Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”, come a dire, “Tu mi cerchi, vuoi conoscermi ma io già ti conosco, so tutto di te, ero qui ad aspettarti impaziente, ti ho creato io nel segreto, sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome”. La sorpresa che ci lascia stupiti è proprio sentire e rendersi conto che è proprio vero, lui conosce ogni cosa di noi e vuole farci vedere “il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo”.
Grazie Gesù se ancora non vedo realizzati i miei sogni, se non sono ancora fidanzata/o perchè questo tempo di attesa è un tempo prezioso per potermi dedicare pienamente a te, totalmente a te, per poterti incontrare più spesso e conoscerti sempre meglio. Gesù fammi essere gelosa/o di questo tempo, fammi custodire i momenti che vorrai regalarmi così da diventare sempre più vicina a te. Voglio che tu sia la mia roccia nelle difficoltà della vita ma anche e soprattutto nelle gioie. Si, voglio gioire sapendo che quella gioia la vivo insieme a te e che ogni cosa a te appartiene, ogni aspetto della mia vita è tuo Gesù, fammi vivere con questa consapevolezza cosicchè io possa guardare me stessa come un dono ed essere sempre disposta ad aprirmi agli altri piuttosto che a guardami come a qualcosa di mia proprietà. Grazie Gesù perchè oggi sento la tua voce che mi dice: “Vieni, Mari (tu pronuncia il tuo nome)… e vedi, voglio mostrarti cosa ho pensato per te, voglio che tu venga con me in paradiso, voglio amarti pazzamente per sempre e quest’amore è pensato per te dall’inizio dei tempi. Vieni e vedrai”
Nell’attesa di quest’incontro che ci farà battere fortissimo il cuore chiedo a Dio di benedirci e allo Spirito Santo di guidarci nei luoghi che Gesù ha pensato per quest’incontro.
Alleluia!