Si è da poco conclusa la 39° convocazione nazionale del RnS a Rimini, il cui argomento principale è stata la misericordia. Ho ricevuto così tanto che è davvero difficile iniziare a scrivere… Ho deciso allora di raccontarvi cosa è avvenuto nel mio cuore, i dettagli dell’evento li condivideremo nel giornale 7gifts.org.
Sono arrivata a Rimini con una grande sete di Dio, era da un po’ che non pregavo per bene e avevo davvero un forte bisogno di Lui, di averlo faccia a faccia… Ho avuto l’occasione di conoscere ancora meglio questo Dio che ci ama in un modo smisurato, che ci concede perdono continuo e illimitato, che esiste per stare con noi per sempre.
Ho scoperto che un attributo di Dio è “per sempre”. Tutto quello che Dio dice resta in eterno, perciò se dice che ti ama lo fa da sempre e continuerà a farlo, se ti dice che ti guarisce e che può tutto allora questa promessa si realizzerà, già esiste nell’eternità.. La prova di tutto questo è nella bibbia, nelle innumerevoli storie di promesse esaudite, al momento giusto… Ho scoperto che Dio soffre al rifiuto del nostro no e per tutta la vita prova a farci cambiare idea perchè sa che con Lui saremmo davvero felici.
E’ stata fatta una potente preghiera di liberazione e guarigione al convegno e ho sentito agire anche nel mio cuore il Signore. Gesù entra nei cuori e li rinnova e sentivo proprio il rinnovamento, una leggerezza particolare, è come se Lui eliminasse ogni volta un pezzetto di sporco che avevo posizionato sopra il mio cuore di carne facendolo diventare un cuore di pietra.
Durante questi giorni ho messo nelle sue mani una situazione delicata che vivo con una persona e Lui puntuale come sempre agisce! Se vivi la tua vita con Dio, non funzionano le regole del mondo in amore, in amicizia, a lavoro. Tutto può risolversi e in un modo nuovo!
A proposito di lavoro ho capito che nessun lavoro sarà mai perfetto, anche quello che al colloquio vi sembrava il top si rivelerà avere dei difetti. Tutto di questo mondo ci fa questo effetto, poco dopo che iniziamo un’esperienza succede qualcosa che ci mette in difficoltà, non siamo più cosi brillanti, c’è un collega che ci dà fastidio, non ci sentiamo all’altezza, non abbiamo la stima di chi noi stimiamo, non guadagniamo abbastanza, non condividiamo le stesse visioni o le stesse priorità ecc. Allora non ha senso accanirsi e stressarsi per qualcosa che comunque ci sfuggirà sempre di mano e converrebbe quindi spendersi per l’unica cosa al mondo che invece non funziona così, che non delude, non finisce: Gesù e i suoi progetti per noi!
Ho iniziato da poco il percorso con i francescani sui 10 comandamenti e mi hanno fatto riflettere su questo aspetto citando l’episodio di Marta e Maria! Marta si affanna così tanto per ospitare e servire degnamente Gesù nella propria casa, prepara da mangiare, pulisce ed è sola a fare tutto questo perchè sua sorella Maria, lasciando tutto, è ai piedi di Gesù ad ascoltare ciò che racconta. Come dice Gesù: “Maria si sta prendendo la parte migliore che nessuno le toglierà” mentre Marta si affanna in cose che non servono. Ecco quello che ci dà il Signore nessuno ce lo toglierà, mentre il posto di lavoro, i figli, i progetti dureranno un tempo e poi non ci saranno più, quello che Gesù ti dona durerà per sempre: le sue benedizioni, la salvezza, la resurrezione, la consolazione, la pace vera.
Questo concetto inizia ad essere molto importante nella mia vita, voglio farlo mio!
Mi viene in mente una frase famosa che hanno citato alla convocazione: “Tu ci hai fatto per te Signore e il nostro cuore sarà inquieto finchè non riposa in te” (S.Agostino). Questo riposo non è riferito alla morte! Se riponiamo la nostra vita nelle sue mani entriamo già nel riposo, cioè perdiamo l’ansia, ci rilassiamo, perchè sicuri che Lui sta agendo, si sta occupando perfettamente di noi. Io sono nel riposo quando ho perso il lavoro ma non ho paura oppure quando sono malato ma questa malattia non mi travolge, anzi la vivo serenamente perchè sono sicura che Dio sia più potente di essa, che Dio la può vincere e la vincerà.
A proposito di malattia… Al ritorno da Rimini Emiliano mi fa una domanda che mi spiazza un po’ e che sento possa essere utile condividere.
“Come vivi la tua malattia?”
E’ stato un colpo al cuore sentirmi dire di avere la vitiligine.. è strano quello che senti quando sai che sei malato, che quel corpo che davi per scontato non risponde più all’idea di perfezione e salute che hai nella tua mente. Ho provato paura: “come mi vedrò? Troverò qualcuno capace di amarmi oltre le apparenze? Sarò capace di essere ugualmente sicura di me?”. Mentre dentro di me pensavo queste cose, le persone accanto a me avevano invece delle reazioni diverse: “Mari, guarda che non è nulla di che, non sei mica una persona diversa, la tua bellezza non è intaccata da queste macchie, io neanche le noto, ma dove ce le hai?”… O ancora più bello è stato sentire mia sorella più vicina che mai, che desiderava averla anche lei proprio per non farmi sentire un pesce fuor d’acqua, e che ci scherzava sù dicendomi che avevo dei punti luce bellissimi…Questo è il background che il Signore ha preparato per me. Su questo sfondo però ci sono comunque io, sola con me stessa a guardarmi allo specchio. Fin da subito ho avuto la forza di dire al Signore che doveva farmi capire come affrontare questa situazione, mi fidavo di Lui anche se avevo tanta paura e ovviamente speravo mi passasse al più presto.
Questa è una malattia psicosomatica, quindi ho capito che affrontarla con lo stress mi faceva peggio che meglio! Ho giocato di “furbizia” e sono entrata nel riposo.. “Signore non voglio reagire secondo le regole del mondo, questa è la mia storia che non coincide con quelle che ho letto nei forum su internet. Io mi fido della tua potenza, mi fido che esaudisci i nostri sogni e che se questa malattia andrà avanti avrai pensato ad una ragazzo davvero speciale per me capace di andare oltre l’aspetto fisico. Ma non voglio avere un atteggiamento di sconfitta, sono tua figlia e come tale mi dai l’autorità di figlia che chiede e riceve, perchè nulla si può negare ad un figlio.”
Perciò io sono certa che il Signore mi guarirà, ho ricevuto molte parole leggendo la Bibbia che mi consolavano e mi dicevano che Lui si farà medicina per il mio corpo e il Signore mantiene SEMPRE le sue promesse. Ho anche ricevuto però parole che mi dicevano che il giusto soffre per capire i suoi errori e ho fatto mia questa parola, ho riflettuto sulla mia vita, sulle scelte passate. Per troppo tempo ho odiato il mio corpo perchè non era bello come la nuova ragazza del mio ex, ho pianto a lungo e per troppo mi sono sentita così triste. Come può un corpo sopravvivere a tutto questo? Ho permesso al male di colpirmi, ho permesso che accadesse. Un’altra cosa che ho capito è che i Suoi tempi non sono i miei, se avessi già ricevuto la guarigione, qualche mese fa non avrei potuto evangelizzare una ragazza dicendole che ho una malattia ma sono serena perchè Dio è con me, perchè sapete, avrebbe avuto un altro significato dire “io ho avuto una malattia ma sono sempre stata serena”. No, invece io ce l’ho adesso e neppure me ne accorgo, confido e ringrazio il Signore perchè ha permesso questa malattia e non un’altra più grave. Ancora non vedo la guarigione, ma sono sicura di riceverla!
Mi viene in mente l’episodio di Daniele sulla statua d’oro del re Nabucodonosor che potete trovare qui. “Sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. 18Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto“. (Vi suggerisco di leggere questo episodio per intero, è molto bello).
Dio può guarirmi, anzi mi guarirà, ma anche se non dovessi vedere questa guarigione in questa vita non smetterò comunque di servire e lodare il suo nome. Credo che questo sia l’atteggiamento che Dio ci chiede di avere rispetto al male che riceviamo o viviamo. Mai dubitare della sua potenza, mai! Dio ci farà capire ogni cosa quando saremo con Lui ma anche adesso mentre soffriamo… Perciò confida in Lui! Chiedi come tu devi vivere la tua malattia, a me ha detto che Lui sarà la mia medicina, ha qualcosa da dire anche a te, ti istruirà su ogni cosa e sarai vincitore!
Non ho mai pensato che il Signore mi avesse punito con la malattia ma inizialmente credevo che dovessi rimediare ai miei danni passati e che mi avesse voluto aprire gli orecchi per capire cosa accade lontano da Lui e poterlo testimoniare alle persone accanto a me.. in realtà con il passare del tempo non vedevo più Dio come la persona che mi aveva inviato la malattia ma piuttosto questa è la conseguenza dello stress a cui ho sottoposto il mio corpo per troppo tempo e sicuramente tutto è anche legato alla spiritualità, perchè “qualcuno” tenta di farmi cadere facendomi soffrire ma io ho Gesù che mi difende. Il Signore permette che accadano certe cose che non riusciamo a spiegarci ma “tutto concorre al bene di colore che amano Dio” (Rm, 8,28). Dio mi ha parlato e consolato anche con queste parole, mi ha spiegato come vivere la malattia. In realtà vedo già il suo scudo quando mi rendo conto che ha permesso che mi accadesse tutto questo solo dopo aver vissuto la mia conversione, solo in questo periodo della mia vita perchè non so davvero cosa avrei fatto se fosse successo un anno prima quando ancora Dio non lo conoscevo bene e non ero lontana dal peccato, non ero decisa ad abbandonarlo. Questa è già in parte la guarigione! Vi linko l’intervento che nel 2010 ha fatto Daniel Stayne alla convocazione nazione Rns (cliccate qui e cercate i vari spezzoni fino alla fine in ordine numerico), se arrivate fino in fondo anche lui, abituato a fare preghiere di guarigione con effetto immediato su tantissime persone, parla di una sua malattia e di quella di sua moglie, ascoltate come le motiva!
Credo che tutta la chiesa debba essere consapevole della potenza di Dio, avere la certezza della sua capacità di agire e vincere tutte le situazioni. Ognuno di noi dovrebbe avere il coraggio di chiedere la guarigione del fratello malato e farsi intercessore presso Dio, perchè se ognuno di noi è figlio, ognuno ha l’autorità di usufruire dell’eredità e della potenza del Padre, Pietro infatti guariva con la sua ombra… Non abbiamo però il coraggio di toccare le gambe immobili del fratello e dirgli di alzarsi nel nome di Gesù, in primis perchè non ci crediamo fino in fondo, e poi perchè se non dovesse accadere ci sentiremmo in difetto. Ma cosa ci sarebbe di male nell’essersi messi in gioco, nell’aver provato a rendersi strumento nelle sue mani? La guarigione accadrà poi nei Suoi tempi, ma quante guarigioni evitiamo a Dio perchè noi siamo i primi a bloccare la grazia? Chiaramente come dice S.Paolo in 1 Corinzi 12 :“4Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; 5vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; 6vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. 7A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: 8a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; 9a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; 10a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. 11Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.”
Non tutti hanno il carisma della guarigione, ma come facciamo a capire se questo carisma è il nostro? Credo che il Signore metta nel nostro cuore i desideri santi che cooperano alla santificazione della sua chiesa e se senti questo desiderio nel tuo cuore non lo reprimere, non farti convincere dalla paura di fallimento, perchè non sei da solo a dire al fratello di alzarsi o di tornare a guardare, Dio è con te, è Lui che deve operare, non di certo tu, con la tua pochezza e i tuoi limiti. Conosci il Signore, stai alla sua presenza, lo Spirito Santo ti convincerà della Verità della sua potenza e ti userà per riavere indietro un altro dei suoi figli. Dio ha mandato Gesù a morire sulla croce perchè ci vuole tutti al sicuro, eternamente felici con Lui.
Un’altra cosa a cui ho pensato durante la convocazione è stato ricordare un momento della mia vita mentre ascoltavo le parole di una canzone che dicevano: “Nella notte della vita tu mi hai soccorso”. Dio ci dà consapevolezza della sua presenza nella nostra vita quando abbiamo il cuore più aperto.
Qual è la notte della mia vita? Una sera in cui la disperazione più grande mi schiacciava. Per l’ennesima volta , dopo tanto tempo, il mio ex ragazzo ripiombava nella mia vita e io non sapevo davvero se accettare di parlargli o meno. Un forte combattimento è nato in me, da una parte mi dispiaceva non dargli la possibilità di parlarmi e magari di sentirmi dire anche delle cose che mi avrebbero aiutato a continuare ad andare avanti come stavo facendo, dall’altra però non volevo affrontarlo e ascoltare cosa avesse da dirmi perchè significava poi ripartire da zero, aggiungere nuovi ricordi e anche inconsapevolmente riaprire la mia ferita, che in tutti quei mesi stavo curando con pazienza. Quella sera SERIAMENTE ho chiesto a Dio di parlarmi, doveva farlo… ho chiesto aiuto anche alla Madonna, ho preso la Bibbia e l’ho aperta, mi sembrava l’unico modo per ricevere una parola vera e chiara. Trovo un versetto che da allora mi è caro e che custodisco nel mio cuore, quel paragrafo mi avrebbe aiutato altre volte dopo quella sera. Giobbe 36,10:”e li esorta ad allontanarsi dal male”. Come è possibile ricevere una parola tanto precisa in un momento in cui solo queste parole potevano darmi la risposta a cosa fare?! Dio dà sempre prova di esserci di fronte ad un cuore che lo cerca sul serio, che davvero gli dà la possibilità di agire. Provate! Io non dovevo parlare con il mio ex, mi sembra più che chiaro, no?! Se ci penso, oggi frequento il Rns e sono solita interpellare la Bibbia, ma quella sera io non avevo idea di tutto questo, eppure lo Spirito Santo traccia le vie che dobbiamo percorrere. Prova anche tu a chiedere a Dio, prova anche tu a leggere la Bibbia, a cercare il Suo volto tra quelle parole, a cercare le risposte che ti servono, a risolvere i tuoi dubbi… apri il cuore però. La Bibbia si apre con il cuore, non con le mani!
Che gioia poi sentire nuovamente che Dio è misericordia, che non gli importa del mio peccato, che gioia provare questa leggerezza… come non annunciare questa notizia alle persone che mi stanno affianco? Negli innumerevoli episodi dei Vangeli, Gesù prima amava le persone che incontrava e poi parlava loro della legge. La prima legge da annunciare è quella dell’amore. Se fai esperienza del suo amore vivi diversamente la tua vita perchè quest’amore su di te lo senti e proprio come quando siamo innamorati trascorriamo le nostre giornate con una grinta in più. Sarà una giornata difficile ma quando finirà a casa ci sarà lui che mi aspetta, che mi terrà tra le sue braccia e farà sparire il ricordo delle cose accadute. Questo rapporto è davvero possibile anche con Dio, dai una sola possibilità a Gesù di dimostrartelo. Apri il tuo cuore e inizia anche tu a donare agli altri quello che ricevi da Lui, ama, perdona, tutti sono degni di perdono, tu lo sei e lo è anche il/la tuo/a ex perchè Gesù è morto proprio per lui/lei. Perchè lo/a odi? Liberati da questo fardello che ti fa solo sentire dolore e ti lascia legato a quella esperienza.
Se perdoni riuscirai davvero a voltare pagina e avverranno nella tua vita meraviglie. Gesù avrà lo spazio per mettere sulla tua strada le persone e le esperienze giuste.
Dai misericordia perchè hai ricevuto misericordia.
Ama come o anche solo la metà di come Gesù ti ama, quell’amore è così grande che la metà basta!
Dio vi benedica
Una risposta a "MISERICORDIA SEI – Rimini 2016"