Vi propongo un articolo scritto qualche mese fa al termine della mia prima esperienza di evangelizzazione a Pescara con il Rinnovamento nello Spirito, gruppo che frequento con gioia da luglio, nella speranza che questa esperienza fortissima possa parlare anche al vostro cuore.
Dio ha parlato alla mia vita e ha risposto a quesiti che da tempo mi assillavano, dimostrandomi quanto la nostra fede sia molto più concreta di quanto si possa immaginare.
Il cristiano non crede in balia della totale fede ma fa un cammino accompagnato da Dio, il quale dà senso alla nostra storia.
Ecco, Dio mi sta accompagnando e mi istruisce su come diventare una persona felice, che si riconosce come sua figlia prima di tutto.
Vi racconto cosa mi ha detto a Pescara, descrivendovi prima brevemente in che stato si trovava il mio cuore quando sono arrivata lì.
Vengo da un periodo un po’ burrascoso, spiritualmente parlando, perché dopo un anno passato un po’ in solitudine, ho iniziato a coltivare il mio rapporto con Dio tramite la lettura della Bibbia e questo ha suscitato in me tanti quesiti.
E’ bellissimo leggerla, ti ispira, ti fa sentire al sicuro e anche parte di questo mondo perché è ancora così attuale e quello che c’è scritto è proprio rivolto a me, a te…
E paradossalmente è stata proprio la lettura della Bibbia che mi ha messo agitazione!
L’agitazione di cui parlo però è positiva, mi riferisco a quello stato d’animo per cui siamo alla ricerca e più si va avanti più c’è necessità di capire, di farsi riempire da quelle scoperte, da quelle verità.
Ecco, quello che diceva San Paolo per esempio mi riempiva, leggere l’entusiasmo di una persona che ormai, dopo l’incontro con Gesù non poteva tornare indietro, mi estasiava. La cosa che più mi ha colpito però è stato il modo in cui parlava dello Spirito Santo. Nonostante io fossi sempre andata in chiesa mi rendevo conto che non lo conoscevo, ma come era possibile? San Paolo ne parla come della guida che Dio ci ha lasciato dopo Gesù e io non lo conoscevo né mai ci pensavo?!
Dovevo assolutamente andare a fondo, anche io volevo conoscere i miei doni, anche io volevo sentirmi guidata dallo Spirito.
Così Dio mette sulla mia strada un gruppo di fratelli evangelici pentecostali che invocano molto lo Spirito Santo. E’ stato bello vedere come queste persone credessero e con che entusiasmo vivessero la fede. Mi hanno fatto desiderare di ritrovare gli stessi carismi nella mia chiesa. Ho iniziato a farmi delle domande sul mio credo in quanto quello che mi dicevano mi dava spunti di riflessione. Così mi sono sentita in difficoltà ma anche spronata ad approfondire la mia fede. Voglio credere con il cuore ma anche con la testa, voglio sapere i motivi delle scelte della chiesa cattolica così da avere maggiori consapevolezze. Così dopo aver rimesso a fuoco il mio credo, cerco un gruppo del Rinnovamento nello Spirito a Firenze così da trovare la stessa presenza dello Spirito Santo in un ambiente che per me era più familiare, la chiesa cattolica!
Così Gianfranco, il ragazzo che mi ha fatto conoscere il gruppo, mi parla di EstatEvangelizzando e con lo stato d’animo che avevo non ho pensato due volte ad iscrivermi.
Dio mi ha subito parlato fin dal primo giorno quando, ascoltando la prima catechesi, don Livio, presentandosi, dice che prima di consacrarsi era evangelico pentecostale!
Accidenti, Dio è proprio chiaro e dopo questo dettaglio la mia attenzione è stata alta fino all’ultima parola! Don Livio ci ha parlato della purezza, che oggi è continuamente minata dal mondo, tutti i giorni infatti abbiamo input che cercano di sporcarci. E’ troppo importante per noi giovani sentire esortazioni alla purezza e quello che mi porto nel cuore della catechesi è una nuova prospettiva di comportamento per cui dobbiamo smettere di agire perché “così fanno tutti” ma agire perché “così fa Gesù”!
Quella sera poi ho conosciuto un ragazzo diacono (il cui nonno è evangelico pentecostale!) che sta facendo studi teologici proprio sulla pentecoste e quindi ho potuto avere delle risposte su alcuni aspetti che non avevo capito molto bene e che mi avevano fatto sentire nel dubbio.
Ero felice ed era solo il primo giorno!
Il secondo giorno decido di aderire al workshop sulle vocazioni.
Dio mi ha fatto capire che non esiste uno schema per capire se stiamo facendo la sua volontà… se viviamo aspirando a Lui e alla sua Parola, ogni scelta (vocazione) è quella giusta! Non possiamo trascorrere la vita a chiedere a Dio qual è la nostra strada ma bisogna che ognuno di noi inizi liberamente a sceglierne una, Dio poi farà il resto: raddrizzerà dove è necessario, confermerà o al contrario ci metterà nel cuore quella agitazione di cui parlavo che ci spinge a guardarci dentro, ad approfondire, a cercare ancora! Allora la santità è percorribile in ogni tessuto sociale e a qualsiasi livello, posso aspirare ad essere una santa igienista dentale, che magari prega in silenzio sui pazienti chiedendo a Dio di benedirli e ringraziandolo perché posso fare qualcosa per loro.
Dobbiamo iniziare a pregare, a scegliere e subito dopo ad ascoltarci, a quel punto la firma e la conferma di Dio sarà la sensazione di pace nel nostro cuore.
Se viviamo chiedendo a Dio ciò che è giusto per noi e non ciò che ci attrae faremo scelte coraggiose, ispirati dallo Spirito Santo, ma la cosa più grande è che saremo in grado di farle queste scelte. Lo ribadisco perché noi giovani in diverse fasi abbiamo paura di scegliere, ci blocchiamo perché dimentichiamo che Dio ci conosce, lui sa quali sono i nostri gusti, le nostre aspirazioni e propensioni quindi non dobbiamo avere paura della sua chiamata. Questa non può che coincidere proprio con quello che più ci piace fare, che amiamo di più, che sappiamo fare meglio.
I preti non vengono chiamati un giorno da Dio e tocca loro dire di sì! Ma arriva un giorno in cui capiscono che quello che vogliono fare, che li entusiasma di più è vivere una vita spendendosi per Dio attraverso il ministero. Questa è la chiamata!
Tante volte mi sono chiesta cosa Dio volesse da me, quale fosse il suo progetto per me per poter iniziare ad adempierlo, e questa catechesi mi ha aiutato a capire… Dio desidera da me e da te, prima di ogni altra cosa, che gli permettiamo di farci amare da Lui e di lasciare che arriviamo a Lui, solo questo ci chiede. Tutto il resto è solo una conseguenza, nel momento in cui permettiamo a Dio di farci amare la nostra vita non può che cambiare, i nostri desideri diventano i suoi e ogni cosa, il nostro mestiere, le nostre scelte, le preoccupazioni, tutto giunge a Lui!
Perciò dobbiamo riconoscerci come suoi figli, dobbiamo permettere il suo amore nella nostra vita, solo così le nostre paure possono crollare! Il suo amore è indimenticabile, è impossibile rifiutarlo! Perciò dobbiamo permettere alle persone che conosciamo di incontrare Dio, tutti devono sapere, tutti devono avere la possibilità di sentire quell’amore estremo!
Il terzo giorno ho avuto un’altra dimostrazione dal mio Papà buono e mi riferisco al concerto che è stato fatto! Guardando continuamente video degli Hillsong su youtube (gruppo evangelico) rimanevo sempre affascinata dalle migliaia di giovani che vedevo riuniti negli stadi con le mani al cielo, gli occhi chiusi e il cuore aperto! Pensavo sempre che avrei voluto che anche nella chiesa cattolica si facessero queste manifestazioni, desideravo poter pregare cantando insieme a tanti giovani, sognavo di poterlo fare! Ecco, ora so che anche nel mondo cattolico esistono queste realtà. Anche un giovane cattolico può vivere la sua fede rapportandola al 2015 e vivendola in un modo un po’ più fresco. E’ stato bellissimo cantare a squarciagola, in una piazza aperta a tutti, delle canzoni in cui ci fosse il nome di Gesù, in cui si dicesse che Dio è potente, è Padre e che proprio quando c’è la tempesta ci fa volare più in alto insieme a lui. E’ importante per un giovane sentire che la fede è attuabile, abbiamo bisogno di sapere che anche oggi è possibile fare quello che diceva San Paolo, che anche oggi si può resistere alla tentazione della fornicazione perché esistono ragazzi/e casti/e, che si può fare del bene al prossimo perché non siamo gli unici al mondo a farlo, non è fuori moda, che possiamo dire di no a tutto quello che conduce alla morte perché non stiamo combattendo una battaglia da soli, se così fosse sarebbe impossibile vincerla perché è contro un intero mondo corrotto che si combatte, ma esistono proprio ragazzi come te che si stanno fidando di Dio e stanno provando a non accettare i compromessi di Satana! Sapere di non essere soli è fondamentale, abbiamo Dio con noi ma non lo vediamo perciò lui, previdente com’è, ci ha dato il prossimo e fosse anche solo per questo dovremmo amarci gli uni gli altri.
E poi dulcis in fundo l’ultimo giorno arriva Salvatore Martinez: “Se attendi di avere un cuore puro per amare Gesù, allora non lo amerai mai!”
Siamo intrappolati in un corpo corrotto che ci separa da Dio, quello che possiamo fare è sforzarci con tutte le nostre forze di essere santi ma la consapevolezza di non esserlo ancora non può e non deve precluderci la possibilità di sentirci amati da Dio e di conseguenza di iniziare ad amarlo.
Come potrebbe Dio darci l’intelligenza per farci capire che, essendo imperfetti, non siamo degni di lui? Questo ci allontanerebbe dal suo amore! Spesso in noi giovani il senso di inadeguatezza non ci fa sentire il suo amore, ma come possiamo dubitare che Dio ci ami? È stato proprio lui a farci così, è già così che ci ama!
Ci ha messo lui al mondo, lui sa cosa vuol dire essere fragili ma non potrebbe mai metterci in questa condizione per allontanarci da lui; al contrario, è proprio nel riconoscere la nostra miserabilità che si scopre e si dimostra la grandezza dell’amore di Dio. Dovremmo dire: “Quanto è grande Dio, sa che siamo così volubili al peccato eppure ci ama così tanto!”
Ecco, per un giovane che ha già fatto i primi sbagli, è importante ricordare che Dio c’è sempre. Lui c’è anche nel peccato, è lì che ci dice: “Non temere, puoi rialzarti subito e riprovarci perché non sei in debito con me, ho già sacrificato il mio unico figlio per riscattarvi tutti, sei già stato perdonato anche per il prossimo errore quindi stammi accanto e sforzati soltanto di non peccare, la mia grazia ti farà da scudo e riuscirai a farcela”.
Tante volte i giovani non hanno occasione di ricordarsi di questo, ci sentiamo soli e inutili… ma quel peccato non può essere troppo grande da renderci indegni del Suo amore!
Vorrei che tutti i ragazzi e le ragazze sapessero queste cose, vorrei che tutti avessero avuto la fortuna di incontrare Dio a Pescara con il Rinnovamento nello Spirito. Io ho ricevuto tanto, come vedete, ho avuto risposte e ho appreso anche nuove idee come quella che le beatitudini sono la via per la santità o come il fatto che lamentarsi che non ci siano giovani nei gruppi di preghiera è assurdo perché io sono la chiesa, tocca a me portare i giovani a Dio, e come posso farlo io non potrà farlo nessun altro! Non dobbiamo trascorrere i nostri giorni a lamentarci che non ci siano preti santi, chiese gioiose, giovani credenti se noi siamo i primi a non esserlo. Mi viene in mente il bellissimo discorso di San Paolo nella lettera ai Corinzi al capitolo 12, in cui parla delle membra del corpo di Cristo oltre che dei carismi dello Spirito. In conclusione dice: “Quindi se un membro soffre, tutte le membra ne soffrono; se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui”. Poiché la Bibbia parla davvero alla nostra vita, potremmo dire: “Se io non faccio niente per portare i giovani in chiesa, tutta la chiesa soffre la mancanza di giovani”.
Perciò dopo EstatEvangelizzando ho capito che devo darmi una mossa ed è meraviglioso quello che sento nel cuore… continuo ad essere sempre più convinta che una vita vissuta di tutto questo sia stupenda, unica, meravigliosa!
Quello di cui abbiamo bisogno è già dentro di noi, basta solo saper guardare! Grazie Dio!