Mettere nero su bianco questa parola mi fa un certo effetto.. Posso trascorrere qualche minuto a guardarla, con la consapevolezza che ci sono dentro e finalmente ci guardiamo faccia a faccia! Ci stiamo affrontando… io e la crisi!!!
Faccio un sospiro di sollievo… si, finalmente ce l’ho fatta a non accantonarla fingendo di averla superata ma ci sto sguazzando dentro, voglio trovare tutto quello che c’è e ripulirlo, esaminarlo e rimetterlo poi nel posto giusto!
Allora, da come si può capire sono in crisi! E’ da mesi che ci sto dentro ed è per questo che ho abbandonato il blog, perchè non riuscivo a dir niente. In questi giorni però ho capito che questo blog non esiste per dare soluzioni, per mostrare una fede che ti fa andare la vita sempre rosa e fiori, ma nasce per condividere un mondo interiore che forse conserva dentro un pezzetto di ognuno di noi e che pertanto può servire a tutti. Si, perchè vivere con Dio, non ti toglie i pesi, non fa filare liscio tutte le situazioni, bensì ti equipaggia a starci dentro, e alla fine credo che questo sia più entusiasmante! Ci sono realtà della mia anima che non conoscevo e che Dio mi sta portanto dolcemente a guardare. Non è semplice vedere un cuore chiuso… guardarsi dentro e vedere una grande bandiera bianca conficcata nel terreno della mia parte più profonda. Durante un’adorazione ho ricevuto questa consapevolezza e don Gianni, il sacerdote che la guidava, mi ha fatto capire qual è il frutto di un cuore che decide di non amare, di non rischiare più: la stanchezza!
Non potevo credere alle mie orecchie… proprio in quei giorni avevo una crisi, l’ennesima negli ultimi 2 anni, per questo motivo, perchè a soli 28 anni vivo dei momenti di stanchezza così forti che mi tolgono la grinta e la gioia di vivere. Don Gianni ci spronava a ricordare quelle volte in cui ci entusiasmavamo per tutto, quando ogni proposta era un’occasione per dire “eccomi” e provare, spendersi, vivere, amare… e mi ricordo quando ero così, prima che la ferita mi colpisse… ero bambina e non c’era nessun motivo per cui evitare un’esperienza. Adesso invece è tutto un ragionare, tutto un valutare i pro e i contro, i costi e i ricavi! E così nel tempo che impiego a fare il ” business plan” delle mie occasioni, queste passano a qualcun’altro!
Credo che ci sia un forte combattimento in ognuno di noi, tra una parte che desidera amare e una che desidera proteggersi. La soluzione?
Il sacramento della confessione, diceva don Gianni… so che apparentemente sembra non c’entri nulla, eppure c’è una grande logica in tutto questo!
Il peccato è la grande ferita che ha rovinato ogni cosa nella nostra esistenza, nella tua storia personale! Sai bene quando è entrato e in che modi continua a disturbarti obbligandoti a comportarti obbedendo alla sua voce! Per esempio una violenza subita può averti obbligato a credere di non valere niente e di assecondare sempre ciò che gli altri ti propongono… questo può portarti a scegliere le vacanze in un posto che ti fa schifo perchè sono i tuoi amici a proporlo fino a fare dei gesti nella sessualità perchè è il tuo fidanzato a chiedertelo. Ecco, il peccato, anche quando subito in qualche misura ci investe, provoca delle conseguenze, dei meccanismi anche semplicemente di difesa nel nostro cervello che influenzano le future scelte di vita. E’ per questo che devi andare alla fonte di quel gomitolo pieno di nodi e tagliare, chiamando per nome quell’esperienza (proprio sull’importanza di nominare precisamente il peccato potete leggere un articolo a riguardo di qualche mese fa, cliccando qui)!
Vi riporto l’esperienza di un’amica che ha sentito ad un certo punto Gesù che le chiedeva di confessare una violenza vissuta da piccola… che dolore ha provato! Si chiedeva: “Gesù ma perchè mi stai chiedendo questo, che colpa ne ho?!”. Ma, vedete, noi non riusciamo a comprendere la potenza della confessione, la vediamo come un momento in cui consegnare la lista delle nostre mancanze e del nostro limite e certo, è così ma c’è MOLTO di più. In quel momento possiamo usufruire del sacrificio di Gesù che con la croce ha distrutto il peccato, cioè ha tolto al peccato il potere che ha su di noi, ovvero la morte!
Allora pensiamo un attimo a questo caso specifico…. non credete che quell’esperienza abbia portato come conseguenza la morte nella vita di questa ragazza? Certe cose pian piano ci tolgono la vita, distruggono quel pensiero di pace e amore che abbiamo da bambini e poi è tutto un aggomitolarsi di nodi… piccoli comportamenti che si intrecciamo a grandi decisioni. Allora andiamo alla fonte a tagliare, lasciamo che Gesù faccia Gesù! Allora una situazione subita, una qualsiasi ferita, possiamo portarla in confessione non tanto per chiedere perdono ma per ricevere la Grazia, la sua guarigione!
Preghiera
“Signore chiedo la tua Grazia, il tuo aiuto potente rispetto a questa esperienza che ho vissuto, perchè mi sta schiacciando e perchè riconosco che io non sono stato/a creato/a per questo. Il mio corpo, il mio cuore, non serve a questo perciò ti chiedo di entrare in quel ricordo e nel significato che la mia mente gli ha dato per trasformarlo, per inchiodarlo sulla tua croce così che io non ne senta più il peso. GRAZIE!”
PROVATE E VEDRETE MERAVIGLIE! DIO PUO’ GUARIRTI, LUI ASPETTA SOLO CHE TU GLIELO CHIEDA!