A due a due

Gesù oggi ci parla del mandato dei discepoli, perchè durante la sua vita terrena ha avuto bisogno di collaboratori per arrivare fisicamente a più persone anche molto lontane da sè.

“In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri.”

In quel tempo… quale tempo? Ecco, è il tempo della maturità, possono andare. Ma prima di mandarli il testo ci dice che dà loro un equipaggiamento, si preoccupa di dargli ciò che serve.

Li chiamò, li mandò a due a due e gli diede potere sugli spiriti impuri. 

Io che vengo mandato devo aver sperimentato il regno di Dio che è dentro di me. Allora oggi ci chiediamo, qual è la ricchezza che porto dentro e che posso donare? Perchè Gesù ti dà sempre qualcosa prima che tu parta per la missione.

Donaci Padre di non avere nulla di più prezioso se non il tuo Figlio, diceva oggi una delle preghiere della liturgia domenicale!

“E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.”

Gesù nella missione mi chiede di non portare nulla perchè ciò che deve affascinare è un’altra ricchezza, quella interiore. Ti sei accorto di avere questa ricchezza?

Forse la più comune e quella più scontata che di certo tutti abbiamo è il mistero della vita all’interno del quale siamo figli di Dio. La missione è saperci figli, vivere da figli!

Di inizio in inizio noi andiamo verso la vita eterna e con noi portiamo tutte le persone che amiamo e nel nostro presente ci sono anche quelli che sono già dall’altra parte e condividono con noi la vita nuova, solo in maniera diversa, già in pienezza.

Stare con Lui, pregare ti fa stare già nella vita eterna. La morte infatti non è assenza di nulla, ma presenza… di Dio!

Allora possiamo confrontarci con le piccole cose di ogni giorno perchè il nostro tesoro è dentro di noi, è nel nostro cuore.

Perchè Gesù ci invia a 2? Perchè siamo più forti e la forza sta proprio nella comunità.

La vera forza è quando gli altri vedono che stiamo bene insieme ancora prima che parliamo. La comunità cristiana è un bene che dovremmo vivere.

Non lamentarti di non vederla nella tua parrocchia o nella tua realtà, ma mettiti in gioco e realizzala, vivila cercando gli stessi sentimenti di Cristo.. vedrai che gioia!

 

Don Luigi, Parrocchia Preziosissimo Sangue, Firenze

Trovate qui le letture dell’omelia

 

 

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