CHE PAURA!

Spesso mi capita di condividere le mie esperienze passate con amici o conoscenti nella vita di tutti i giorni o a volte durante esperienze di fede, come le evangelizzazioni di strada o i ritiri spirituali e mi accorgo di quanto queste ci abbiano cambiato e bloccato.

Quante ferite per essere stati abbandonati o non scelti, oggi influenzano il nostro modo di approcciarci l’un l’altro o di aprirci e rischiare!

Quando hai vissuto sulla tua pelle la sensazione di non andar bene, di non essere abbastanza per essere scelto, quella sensazione ti rimane dentro e ti rincorre, forse per tutta la vita. Ma la buona notizia è che tra tutte le brutte esperienze che abbiamo vissuto Dio era presente e in un modo o l’altro ha gettato nel nostro cuore dei semi d’amore, di speranza e di vita. Ci sono state persone che ti hanno detto che vali e lo credevano sul serio (lo sai bene) o hai ascoltato una parola che ti ha parlato particolarmente e che ancora ricordi.

Ecco, in questo mese di lunghe vacanze ho pensato tanto e sono riuscita a guardarmi dentro, a vedermi cosi fragile, così imbarazzata per esempio di fronte a un ragazzo che mi piace al punto da avere il cervello in palla e non essere proprio capace di rispondere ai suoi accenni di interessamento e ho capito che Dio è venuto tante volte a visitarmi per guarire la mia insicurezza, la mia paura grandissima di non essere riconosciuta come speciale e io ancora faccio fatica a dargli ascolto.

Una delle ultime volte in cui l’ha fatto è stato tramite una persona che quando mi guardava mi faceva sentire come sotto lo sguardo di Dio, mi accoglieva sempre in ogni parte di me e mi faceva sentire unica.

E allora è possibile essere guardati sul serio, è possibile che qualcuno possa desiderare di ricevere ancora amore da te… che poi di questo si tratta!

Mi sento così scema quando ripenso ai miei blocchi perché ho avuto tante occasioni per misurarmi con la mia capacità di amare e per quanto sia imperfetta è davvero grande. Sapete, a volte penso che gli abbracci, i baci, siano proprio quello spazio in cui dici all’altro che non hai sempre qualcosa da dire di interessante o qualcosa da fare di strafigo ma gli fai comprendere che è amato.

Questo per dire che le paure a priori non tengono conto di tante sfaccettature che poi la realtà ci offre e che le cose sono molto più naturali e semplici di quanto crediamo, e soprattutto alla nostra portata.

Inizio a guardare certi miei difetti con occhi nuovi, anche una macchia sulla pelle o il più brutto dei ricordi o delle esperienze che la vita puo’ avermi lasciato non possono impedirmi di amare, se chiudo gli occhi ci credo, lo so bene… niente puo’ impedirmi di trasmettere amore, di fare una sorpresa, di ripetere all’altra persona quanto la amo, di farla sentire speciale.

E’ questo quello che ognuno di noi cerca: calore umano, amore, quotidianità banale resa unica dalla presenza dell’altro, sapere che c’è qualcuno per te chiunque tu sia o qualsiasi persona tu sia stato, occhi che ti riscaldano, silenzi che ti fanno toccare l’eternità e ti fanno accorgere che anche tu esisti.

Allora se c’è qualcuno che ti piace, se credi possa valerne la pena, abbi il coraggio di superare quel gradino chiamato paura perché dall’altra parte può esserci un mondo che aspettava proprio te per iniziare a esprimersi e ad esistere.

Con questo non voglio dire che se non c’è qualcuno che ci ama non esistiamo, per fortuna Dio ha pensato a tutto e il suo amore riporta in vita anche il cuore più povero ma essendo figli dell’Amore siamo capaci di dare il meglio di noi quando siamo amati, cioè siamo capaci di vivere davvero!

Recuperiamo un po’ di sana spontaneità, di semplicità e buttiamoci ascoltando il cuore, come Gesù ci insegna!

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